le mie stagioni



giovedì 6 agosto 2015



Desiderio nostalgico

Vorrei che tu fossi qui 
e mi abbracciassi piano. 
Vorrei posarti la testa sulla spalla 
e sentire il tuo viso leggero sui capelli. 
Starei ferma così, senza rumore, 
senza pensieri, senza tempo, 
accarezzandoti lieve. 
Vorrei sentire parole 
rimaste senza voce. 
Io resterei così,
senza rumore 
senza pensieri,
senza tempo, 
piangendo piano.


mercoledì 5 agosto 2015

L'addio
Se decidi di lasciarmi
fallo in un giorno di nebbia,
non mi vedrai tremare;
Fallo in un giorno di pioggia:
non vedrai le mie lacrime;
Fallo in un giorno d’autunno:
è più FACILE MORIRE.


martedì 5 maggio 2015

Samir
Sul mare color smeraldo
scivola la lunga barca.
trasporta povere vite
simili a foglie rinsecchite al sole
vite sconvolte da guerre, indifferenza e fame.
Un volto senza sorriso
occhi pieni di tristezza
e il pianto silenzioso
di un povero fanciullo
che insegue un sogno
colorato d'innocenza.
©vera

lunedì 6 ottobre 2014

Antiche Emozioni.

 Ricordo perfettamente tutto, come se fosse scolpito nel mio cuore.
Era d’estate e mi trovavo sul terrazzo che guardava il mare. Ero intenta a contemplare una nave lontana.La radio suonava una melodia dolcissima. Fu allora che lei si avvicinò. Mi guardò negli occhi e mi sorrise. Mi prese per mano e… mi ritrovai a fare il girotondo prima ancora di rendermene conto. Finito quel primo giro, ne ricominciammo un altro e un altro ancora,e mi dimenticai dell'età, perduta in una magia senza tempo.

venerdì 18 luglio 2014

Sogna e ancora sogna... 

Continua a sognare 
senza perdere di vista la tua vita 
ma ricorda di lasciare battere il tuo cuore 
davanti a un tramonto, 
davanti a un fiore, 
davanti al vento che ti sfiora i capelli 
Guarda 
quello che hai intorno 
come se fosse sempre la prima volta 
con gli occhi di quella bambina
che ancora vive in te
Ascolta i brividi che scorrono dentro di te, 
il respiro che viene a mancare 
e non finire mai 
di emozionarti davanti alla vita

sabato 12 aprile 2014

La storia di Mariella

Mariella








Ore 9.00, al mercato del pesce di Vietri sul mare ,c'è un gran brulichio di persone che vanno e vengono: c'è chi è lì per comprare il pesce appena pescato, chi semplicemente per il piacere di ammirare la variegata prodigiosità del nostro mare…
All'ingresso principale c'è una vecchietta, di circa 70 anni, almeno così mi pare ma forse ne ha di meno , molto umile e dimessa.
Mi fermo e le chiedo quanto costano quei mazzetti di origano, che da noi è molto usato per fare le alici in tortiera.
Mi risponde che se ne prendo tre costano 2 euro; va bene, li prendo, e timorosamente le chiedo come si chiama: Mariella, mi risponde, con un sereno sorriso che lascia intravedere una bocca priva di alcuni denti
Intreccio con lei un breve dialogo, sempre timorosa di non invadere la sua riservatezza, ma Mariella incomincia a parlare con spontaneità di sé e della propria vita.
Era stata per pochi anni la moglie felice di un semplice pescatore imbarcato su di un peschereccio d'alto mare, ma il mare implacabile non sempre è benevolo con i suoi uomini, e accadde così che in una notte di febbraio durante una tempesta, il peschereccio naufragò al largo delle nostre coste trascinando con sé uomini, pescato e ahimè… tante altre cose.
Mariella ha perso il suo uomo ed è rimasta con il suo dolore e senza una lira.
Sapete, qui da noi il tasso di disoccupazione è molto elevato, e chi riesce ad ottenere un lavoro dignitoso , anche se è in nero, si può considerare una persona baciata dalla fortuna. Evidentemente, però, la fortuna si era dimenticata di passare dalla casa vicino al mare di questa povera donna che, a fatica, era riuscita a trovare un lavoro sottopagato e senza il normale versamento dei contributi.
Ora che Mariella non può più pulire le scale dei condomini a causa della sua età, e perché non ha più l'agilità e la sveltezza di una giovane donna, nessuno la cerca e la poveretta con la minima pensione sociale a malapena riesce a pagare l'affitto della casa. E per il resto?
Beh, Mariella si arrangia, ogni due giorni percorre con la sua vecchia bicicletta una vecchia strada che porta su in collina dove va a raccogliere l'origano e altre erbe selvatiche che poi vende, riposte accuratamente in una cassetta, al mercato del pesce.
Questa donna esiste realmente, non è frutto della mia fantasia, chi va al mercato la potrà riconoscere: è piccola di statura, magra, ha il viso emaciato, i capelli grigi, gli occhi neri e profondi, uno sguardo dolcemente triste ma dal quale traspare tanta serenità e tenerezza che la polizia municipale non la vede o meglio, venendo meno al proprio dovere, fa finta di non vederla.
Altri particolari: ella porta sempre una gonna lunga nera, una maglietta colorata, calze di lana bianche e scarpe nere senza tacco, e una collanina d'oro con una medaglia raffigurante l'immagine del suo amore.
Ho sentito spesso circolare la parola " umanità" e ognuno l'ha proposta con interpretazioni diverse .L'umanità vera è quella di Mariella; è di persone che, come lei, hanno vissuto e vivono la loro vita, con dignità, con umanità lontana dal benessere, senza lamentarsi mai, senza mai trascendere in scoppi di rabbia contro chi vive meglio di lei, ma dimostrando sempre vera benevolenza verso gli altri.

sabato 21 dicembre 2013

Un'assurda richiesta
Poterti rincontrare , anche una sola volta mi basterebbe.
Vederti di nuovo, accarezzarti , leggere nei tuoi occhi. Passeggiare insieme sottobraccio e fare ancora un pò di strada insieme.Oppure vorrei prenderti in giro , per gioco, come solitamente facevi tu con me.
Finivamo anche per litigare, con parole già dette mille volte e che sentirei ancora, ancora, ancora....Invece adesso c'è il silenzio
Allora ti tendevo la mano e questo bastava per ricominciare. Un abbraccio , un bacio....Non ci sono più scontri adesso, nè incontri.
Sapessi quante volte, , mi sorprendo a pensare che mi manchi.
A volte è come se ti vedessi tra la folla del mercato, o in qualche macchina che mi passa davanti. mai ti ho chiamata, sapendo che non mi avresti risposto.
Chissà poi come sei adesso, con chi sei, a chi appartieni. 
Io continuo a parlarti , a dirti parole che non ti ho mai detto,e non perchè non sapevo dirtele , ma perchè rimandavo...Mi pareva poco importante ..tanto , pensavo, per te era ovvio.
Ora voglio fare un gioco con te...ti chiamo e tu arrivi " io per te ci sarò sempre" mi dicevi ed allora ? 
Chiudo gli occhi , mormoro...mamma , mamma mi senti?

"nonna con chi parli?-. mi chiede sorridendo Vera, la mia nipotina.

" Con mia madre " rispondo 
Le ho appena detto che le voglio tanto bene.